Quando rivolgersi ad uno psicologo?
Capire quando chiedere supporto a uno psicologo non è semplice, ma è un gesto di cura e coraggio verso se stessi. In questo articolo esploriamo i segnali da non ignorare e sfatiamo i miti più comuni sulla psicologia.
9/18/20252 min read
Nella vita di ognuno di noi ci sono momenti in cui ci si sente stanchi, sopraffatti o in difficoltà. Spesso pensiamo che basterà resistere un po’ di più, che il tempo sistemerà le cose, o che chiedere aiuto sia un segno di debolezza. In realtà non è così: rivolgersi a uno psicologo non significa “non farcela da soli”, ma scegliere di prendersi cura di sé con coraggio e responsabilità.
Lo psicologo non è “l’ultima spiaggia”
Uno dei pregiudizi più diffusi è che si vada dallo psicologo solo quando i problemi diventano gravi. La realtà è ben diversa: la psicologia non si occupa soltanto di disagio, ma anche di prevenzione, crescita personale e benessere.
Così come andiamo dal medico non solo quando siamo malati ma anche per un controllo di routine, anche lo psicologo può diventare una risorsa per imparare a conoscersi meglio, gestire lo stress quotidiano, affrontare cambiamenti importanti o coltivare relazioni più sane.
Segnali da non ignorare
Non esistono regole rigide che indichino con precisione il “momento giusto”. Tuttavia, ci sono segnali che possono aiutarci a capire che uno psicologo potrebbe essere di grande supporto:
Preoccupazioni costanti: quando i pensieri diventano ricorrenti e non ci lasciano tregua, togliendoci energie ed entusiasmo.
Ansia e stress persistenti: se condizionano il sonno, il rendimento lavorativo, lo studio o le relazioni personali.
Difficoltà nell’affrontare cambiamenti importanti: una separazione, un lutto, un trasferimento, la perdita del lavoro.
Sensazione di blocco: quando ci si sente fermi in una situazione, incapaci di scegliere o di immaginare alternative.
Isolamento e solitudine interiore: anche circondati da persone, a volte si avverte un vuoto che non si riesce a colmare.
In tutte queste situazioni, il supporto di uno psicologo non è una “bacchetta magica”, ma un percorso di comprensione e di cambiamento graduale, che restituisce strumenti per affrontare la vita con maggiore consapevolezza.
Sfatare i miti sulla psicologia
Molti temono di essere giudicati se iniziano un percorso psicologico. Altri credono che significhi “avere un problema serio”. In realtà lo psicologo è un professionista che offre uno spazio sicuro e privo di giudizio, dove poter raccontare ciò che si prova senza paura.
Un percorso psicologico non è rivolto solo a chi soffre di disturbi diagnosticati, ma a chiunque voglia capirsi meglio, migliorare la qualità della propria vita e trovare nuove strategie di benessere.
La differenza che può fare
Rivolgersi a uno psicologo non significa cambiare chi siamo, ma imparare a conoscerci più a fondo. È un’opportunità per fermarsi, ascoltarsi e rimettere ordine tra emozioni e pensieri.
Molte persone, dopo aver iniziato un percorso, raccontano di aver trovato:
• maggiore chiarezza interiore,
• più fiducia in se stesse,
• nuovi modi per affrontare difficoltà che sembravano insormontabili.
Lo psicologo diventa un alleato nel percorso di vita, qualcuno che ci accompagna a scoprire risorse che non pensavamo di avere.
Non c’è un momento “giusto” o “sbagliato” per rivolgersi a uno psicologo: c’è solo la consapevolezza che la propria salute mentale merita la stessa attenzione di quella fisica.
Riconoscere di avere bisogno di un aiuto non significa arrendersi, ma prendersi cura di sé con rispetto e coraggio.
A volte il passo più difficile è proprio quello di chiedere supporto, ma è anche il più importante per costruire un futuro più sereno.
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