Nell’articolo Q&A sul Bullismo e cyber bullismo abbiamo risposto alle domande più frequenti che sono pervenute alla nostra mail: studiomalagutti@maricamalagutti.com riguardo questi due fenomeni che stanno diventando sempre più dilanianti. Ora cerchiamo invece di analizzarne le diverse forme, in quanto conoscere le può aiutare ad evitarle, ma anche ad intuire quando una persona soffre per questi tipi di violenza.
Si parla di cyberstalking quando si verifica un comportamento vessatorio, vale a dire decisamente opprimente precedente ad atti aggressivi caratteristici anche dello stalking. Occorre infatti porre molta attenzione ai messaggi perché possono essere il primo segnale di allarme di avvenimenti gravi e purtroppo pericolosi che si possono concretizzare nella realtà.
La denigration implica invece la distribuzione in rete di messaggi falsi o comunque dispregiativi al fine di danneggiare la reputazione e le amicizie della vittima. Certo è che il danneggiare la reputazione contribuisce anche all’isolamento della vittima che diventa a sua volta più debole e di conseguenza l’aggressore sempre più forte e può quindi agire indisturbato con più tranquillità nel colpire la propria vittima.
L’exclusion comporta nello specifico l’esclusione intenzionale dal proprio gruppo di amici da una chat o da un gioco interattivo, si forma così un isolamento della vittima, una perdita delle relazioni importanti per la vittima stessa creando un dislivello di potere tra chi agisce l’exclusion che acquista il centro dell’attenzione e la vittima che soffre per la perdita degli amici e delle persone di riferimento. Questa situazione può essere molto più frequente di quanto si possa pensare e crea una sofferenza sottostimata perché l’attacco non è eclatante e si tende a dare la responsabilità alla vittima della sua stessa esclusione per via dei suoi comportamenti e/o atteggiamenti.
Il flaming consiste in messaggi ostili violenti, volgari e provocatori nei confronti di una singola persona inviati tramite messaggistica elettronica allo scopo di suscitare conflittualità verbali all’interno del gruppo di persone che si connette. La vittima può difendersi rispondendo ai messaggi, ma la violenza di chi agisce può inibire o anche annientare chi cerca di difendersi, inibendo ogni tipo di risposta.
L’happy slapping (schiaffo allegro) deriva dalla goliardia, quando si filmava lo schiaffo per metterlo in rete. Da questa sorta di scherzo che comunque poteva creare disagio, si è passati ad azioni molto più gravi come la videoregistrazione della vittima di violenze fisiche e atti sessuali e poi condivisi nella rete.
Harassment: molestie rivolte ad una specifica persona per causare disagio emotivo e psichico sollecitando l’adesione di altri compagni del gruppo. L'aggressore in molti casi ha bisogno di un gruppo che lo sostenga e lo faccia sentire forte rispetto alla vittima.
Trickey o Outing: il bullo entra da prima in confidenza con la vittima, scambiando informazioni intime e private, e, una volta ottenute, le diffonde via internet creando vergogna, dolore e annientando non solo la persona presa di mira, ma anche le persone a lei care.
Questo lungo elenco di tipi di violenza invita a riflettere sulla complessità del fenomeno e a non sottovalutare i cambiamenti dei nostri figli, amici o colleghi che ci possano far pensare ad una loro chiusura emotiva o comunque una sofferenza più o meno esplicita.